BELT& ROAD - HONG KONG: IMPORTARE ED ESPORTARE INFRASTRUTTURE DI CONOSCENZA,TRASFORMANDO LE PROPRIETÀ INTELLETTUALI PER IL NUOVO ORDINE DI GRANDEZZA DELLOSVILUPPO
Inevitabilmente il ruolo di Hong Kong, come città di transito, è cambiato in base alla trasformazione diacronica della geopolitica globale. Nei prossimi decenni, invece di essere solo una porta d'ingresso per cultura, finanza e competenza al fine di accedere alla Cina, come è accaduto negli ultimi 30 anni dopo l'Apertura e la Riforma, Hong Kong assumerà anche il ruolo di esportatore nel mondo di economia, conoscenze e know-how sostenuti dalla Cina, soprattutto seguendo le rotte della ‘Belt and Road Initiative’ (BRI), verso la maggior parte delle aree in via di sviluppo del Sud-Est asiatico, dell'Asia meridionale, dell'Africa orientale e la zona del Mar Rosso. A Hong Kong si sono insediate, strategicamente, importanti società di investimento per lo sviluppo, di origine cinese. Approfittando della forte politica valutaria cinese del RMB, queste società non solo forniscono a queste aree in via di sviluppo ingenti fondi per la crescita, ma anche enormi quantità di supporto "in natura" di servizi e prodotti professionali. Questa strategia utilizza con precisione i due vantaggi abbinati che Hong Kong offre attualmente– il servizio di regolamento della valuta estera con il RMB, e la fornitura di servizi professionali compatibili a livello globale.
Nei settori della progettazione, dell'edilizia e delle tecnologie per l'edilizia, gli operatori avevano già dato per scontato, almeno negli ultimi due decenni, che la chiave del successo e della scalabilità degli affari fosse avere accesso alla Cina, meglio ancora se in profondità. Tuttavia, chi hanno capito le nuove opportunità della strategia dell’Oceano blu, si è dedicato già da anni a Kenya, Etiopia, Gibuti, Somalia e persino all'Arabia Saudita.
Nel mercato degli investimenti di capitale a rischio, sono molto richiesti dai ‘nuovi capitali’ non solamente i servizi di gestione della progettazione a Hong Kong, che fanno da ponte tra il sistema degli istituti di progettazione cinesi e i partner globali per i progetti edilizi su larga scala, ma anche le soluzioni tecnologiche innovative per l'edilizia e per le città sostenibili. Soprattutto nell'attuale era post-COVID, da un lato ci si è concentrati sulla ripresa economica, dall'altro è emerso un nuovo desiderio di velocità e crescita eccessiva, supportate dalle tecnologie in rapido sviluppo emerse negli ultimi tre anni.
Il Fondo Sovrano dell'Arabia Saudita, o PIF, ha dichiarato di voler impiegare mezzo trilione di dollari per costruire una nuova città del futuro, Neom. A prescindere dal dibattito su questo particolare progetto, la portata di questa pianificazione edilizia si estenderà nella regione, comprendendo il Corno d'Africa, dall'altro lato del Mar Rosso. Sebbene l'attuale servizio di gestione della progettazione di Hong Kong abbia maturato negli ultimi vent'anni un'esperienza lavorativa per i progetti in Cina, acquisendo esperienze e benefici da quel periodo dorato, in che modo – in questo caso – questo settore potrebbe fare rivalutazioni e prepararsi, quando si troverà, nei prossimi decenni, ad affrontare il contesto più complicato, controverso o problematico del mondo in via di sviluppo?